lunedì 16 gennaio 2012

Glossario Cuore


L'INFARTO

Per infarto si intende la necrosi di un tessuto per ischemia (cioè mancanza totale o parziale di sangue), cioè per grave deficit di flusso sanguigno; l'infarto è una sindrome acuta provocata da una insufficiente irrorazione sanguigna ad un organo o a parte di esso, per una occlusione improvvisa o per una stenosi critica delle arterie che portano il sangue in quel distretto dell'organismo.

La causa è costituita nella maggior parte dei casi dall'aterosclerosi. Quando vanno incontro ad ulcerazione, le placche aterosclerotiche possono provocare occlusione arteriosa acuta (e quindi infarto) sia attraverso la formazione di emboli sia attraverso la trombosi sovrapposta all'ulcerazione. L'infarto miocardico: l'organo interessato è il cuore

I sintomi sono diversi a seconda dell'organo interessato, tuttavia il sintomo principale è rappresentato da dolore acuto (ad insorgenza improvvisa), di varia intensità; è però possibile che l'infarto sia clinicamente asintomatico, soprattutto qualora sia di dimensioni molto piccole.

COLLASSO

Un collasso cardiaco è un cedimento, caratterizzato per lo più da un calo improvviso della pressione sanguigna.

Nel caso di un collasso cardiaco l'infortunato diventa pallido e debolissimo, sudato, il polso si indebolisce, la muscolatura si rilascia, le estremità divengono fredde. Solitamente non si ha perdita di coscienza.

SOFFIO

Il soffio cardiaco è un disturbo del cuore, che genera un rumore o soffio di durata, frequenza o intensità diversa da quelle fisiologiche, generate dal normale aprirsi e chiudersi delle valvole cardiache, di cui la più colpita da questo effetto è quella mitrale.

BYPASS
Quella del bypass è una tecnica chirurgica delicata, ma ormai consolidata, a cui si ricorrere quando le arterie coronarie del cuore si restringono, o addirittura si occludono, per effetto dell'aterosclerosi o di altre patologie. Il ridotto apporto di sangue, quindi di ossigeno e nutrienti, al muscolo cardiaco può infatti causare eventi cardiovascolari gravi, come l'angina pectoris (transitoria deficienza del flusso sanguigno, responsabile di un dolore opprimente dietro lo sterno) o l'infarto (morte irreversibile del tessuto muscolare cardiaco, conseguente a ostruzione prolungata di una o più arterie coronarie).

Si esegue tramite l'intervento di bypass si crea un ponte artificiale che permette di aggirare l'ostacolo alla circolazione. Questo ponte, chiamato appunto bypass, è costituito da un tratto di vaso sanguigno sano e ben funzionante, che viene prelevato dal chirurgo al momento stesso dell'operazione. Quando possibile, si utilizzeranno preferibilmente alcuni segmenti delle arterie mammarie del paziente ; in alternativa si ricorre a tratti della vena safena (ramo venoso degli arti inferiori).
Questi segmenti vasali vengono poi innestati a monte e a valle della coronaria occlusa, creando il famoso bypass; tale espediente permette di far riaffluire al cuore un apporto ottimale di sangue ed ossigeno.
Dall'intervento tradizionale in anestesia generale e a circolazione extracorporea (il cuore viene fermato e si utilizza una macchina esterna per far circolare il sangue), si è giunti in epoche più recenti ad interventi eseguibili a cuore battente ed addirittura in anestesia locale.

PACEMAKER

Per pacemaker, termine inglese che significa "segnapassi", si intende un apparecchio capace di stimolare elettricamente la contrazione del cuore quando questa non viene assicurata in maniera normale dal tessuto di conduzione cardiaca.

Lo stimolatore cardiaco è un generatore di impulsi elettrici autonomi o triggerati (cioè stimolati da una causa naturale). Questi devono indurre eccitazione negli atrii o nei ventricoli causandone la contrazione, consentendo al cuore di svolgere il suo normale lavoro di pompa. Gli impulsi vengono applicati tramite un elettrocatetere introdotto attraverso l'arteria succlavia destra o la vena brachiocefalica sinistra e condotto nelle cavità cardiache.

FIBRILLAZIONE

Nel normale ritmo cardiaco, l'impulso generato dal nodo senoatriale causa la contrazione del muscolo cardiaco e permette il pompaggio del sangue.
Nella fibrillazione atriale, gli impulsi elettrici che danno luogo alla contrazione degli atri si attivano in maniera totalmente caotica e frammentaria dando origine a multipli fronti d'onda e a contrazioni disorganizzate e frammentarie. Queste contrazioni degli atri sono spesso inefficaci dal punto di vista emodinamico, per cui la funzione di pompa del cuore, esercitata principalmente dalle contrazioni ventricolari, perde il piccolo contributo della contrazione atriale (circa il 5%). Quindi durante la fibrillazione atriale, senza altre patologie del cuore, il miocardio perde solo una piccola parte (come detto sopra, mediamente il 5%) della sua funzione di pompa.
ANGINA

L'angina pectoris è un dolore al torace, provocato dall'insufficiente ossigenazione del muscolo cardiaco a causa di una transitoria diminuzione del flusso sanguigno attraverso le arterie coronariche.








CRAMPO

I crampi sono dolori muscolari improvvisi e violenti causati dalla contrazione involontaria e violenta di uno o più muscoli

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